Comunicato del Segretario sul risultato elettorale delle elezioni politiche

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L’esito di queste elezioni politiche 2018 segna una frattura profonda rispetto al recente passato.

Le forze anti-sistema, infatti, nazionaliste ed antieuropeiste, hanno raggiunto circa il 55% dei voti mentre il PD è scivolato al 19%. Un risultato così drammatico non era prevedibile. Non se consideriamo il risultato eccellente registrato alle elezioni europee del 2014. Un patrimonio politico immenso è stato disperso in poco meno di 4 anni e non è sulle responsabilità individuali, ora, che voglio parlare.

Quello che da dirigente locale del PD e da membro dell’Assemblea Nazionale mi sento in dovere di dire è che abbiamo bisogno di un profondo rinnovamento. Così come la SPD ha lanciato il suo hashtag “SPD erneuern” anche noi del PD dobbiamo ora dedicarci seriamente e completamente alla rifondazione di questo partito #RifondiamoIlPD è il mio hashtag e insieme la mia proposta di rilancio.
Per farlo, però, dobbiamo essere consapevoli degli errori commessi, non solo dal punto di vista, fondamentale, della strategia comunicativa, ma anche dal punto di vista dei contenuti della nostra proposta politica e di come sono stati intesi i processi democratici interni.
Il PD deve essere rimesso a nuovo. Deve essere fatta quella riforma del partito che era iniziata con il lavoro di Barca, a cui molti circoli PD, militanti e attivisti, avevano con entusiasmo preso parte e che purtroppo fu messa in un cassetto.
Abbiamo bisogno di dare senso e sostanza al concetto di “democratico” che accompagna il nome del nostro partito. Quello che è accaduto in questi ultimi anni non deve ripetersi. Gli organi elettivi del partito devono essere rispettati. In primis, l’assemblea nazionale deve ritrovare la sua centralità nella discussione politica e nell’elaborazione del progetto generale, la cornice di valori e idee, entro cui il partito dovrebbe muoversi.
I territori devono essere sostenuti ed è dal basso, con la riattivazione della partecipazione, che possiamo sperare di rilanciare il progetto del PD come spazio di incontro, confronto e sintesi delle forze progressiste, socialdemocratiche, di sinistra del nostro Paese.
Con un risultato come quello di queste elezioni politiche, seppur negativo rispetto alle aspettative, abbiamo il dovere di lavorare sodo e di non lasciar morire questo progetto. Dobbiamo dirci, seriamente e onestamente, cosa vogliamo essere, dove vogliamo andare, cosa vogliamo fare, come e con chi. Serve un momento di confronto e di riflessione ampia, non sotto i riflettori, come accadde con la SPD all’indomani della fine della seconda guerra mondiale. Tutto questo doveva accadere già all’indomani della sconfitta al Referendum. Con un ricambio complessivo della dirigenza e delle sue strutture. Non è accaduto ieri, deve necessariamente accadere oggi.
Spero ci sia una visione di lungo respiro che consenta al Partito di rimettersi in piedi e di potersi rinnovare.
Rifondiamo il PD per rifondare la sinistra in Italia e in Europa!

Federico Quadrelli

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