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Un nostro iscritto al Circolo PD di Shanghai

Arturo Winters, iscritto al PD Berlino e Brandeburgo nonché Ersatzkandidat di Gaby Bischoff alle elezioni europee del 2019 per la SPD, ci racconta della sua esperienza in Cina e di come sia riuscito ad entrare in contatto con delle realtà a prima vista distanti grazie all’aiuto del Circolo PD Shanghai. Di seguito il suo resoconto sull’importanza di essere membro in un partito:

 

Una visita al regno di mezzo

 

“Era tipico nel PCI, fino agli anni ‘70, che quando un giovane lasciava la propria città (tipicamente, un ragazzo meridionale che andava a cercare lavoro al nord) come prima azione di integrazione nella nuova realtà si presentava nella sezione del Partito (munito di lettera di presentazione del Segretario della Sezione di provenienza) ed immediatamente trovava un punto di riferimento dal quale partire per cominciare la nuova esperienza. Credo che oggi i circoli PD all’estero possano svolgere anche questa funzione.” Questo il messaggio con cui Raffaele, referente in loco del PD Shanghai e Cina, mi accolse nel gruppo WeChat del circolo. Infatti, il Firewall cinese impedisce l’utilizzo di molte piattaforme facenti parte della quotidianità occidentale. Cosicché non si comunica con WhatsApp, bensì come WeChat. Non si vedono video su YouTube, bensì su Youku. Non si “googla”, ma si “baidua”.

Fedele alle parole scritte il circolo PD-Shanghai si rivelò effettivamente un primo punto di riferimento durante i tre mesi che passai in Cina. Il primo week end passato in città incontrai Raffaele per pranzo che mi introdusse all’attività del circolo e mi aiutò a cercare di aprire un conto in banca. Insieme organizzammo un incontro per discutere delle dinamiche rispetto all’elezione di una nuova commissione europea. Così ebbi l’occasione di mangiare cucina europea almeno una volta durante il mio soggiorno: un’ottima pizza! Durante la cena feci amicizia con i diversi iscritti attivi. Conobbi per esempio Francesco, giovane docente al conservatorio di Shanghai, che mi portò con sé per un week-end prolungato a visitare la Cina rurale. Un’esperienza che senza di lui, capace di parlare cinese, non sarei riuscito ad avere. Inoltre, essere parte del gruppo WeChat mi permise di seguire da vicino lo svilupparsi della situazione politica in Italia: La prospettiva della crisi di governo e le riflessioni sulle scelte che si ponevano per il PD.

Grazie al PD-Shanghai, ho avuto occasione di vedere anche qualche occidentale e discutere di politica europea (una variazione rispetto alla mia vita quotidiana tra azienda e hotel). Inoltre, grazie a Francesco sono “entrato” nella Cina extra-urbana. Insomma, posso veramente sostenere che, in linea con la antica tradizione del PCI, il circolo ha costituito un primo punto di integrazione nella mia vita nel “regno di mezzo”.

Arturo Winters

PD Berlino e Brandeburgo

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Resoconto dall’Assemblea Nazionale del Partito Democratico a Roma del 13 luglio 2019

Per la terza volta ho il piacere e l’onore di essere parte dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico dove, assieme ad altre colleghe e ad altri colleghi da tutto il mondo, posso dare voce alle italiane e agli italiani che vivono all’estero nelle sedi nazionali del partito. Ho partecipato a numerose assemblee, ma questa è stata secondo me particolarmente positiva.

Prima di tutto, nel rispetto delle procedure formali. Il Presidente Paolo Gentiloni, infatti, ha messo al voto i vice-segretari proposti da Zingaretti, Paola de Michelis e Andrea Orlando, così come il collegio sindacale del partito. Abbiamo, come delegate e delegati, esercitato il nostro ruolo nella sua dimensione formale. Come organo sovrano nel partito. Inoltre, sono stati dati tempi di intervento precisi e la discussione si è svolta in modo ordinato, quasi alla tedesca. Cosa per me molto positiva.

Ma veniamo ai contenuti. Quest’Assemblea è stata dedicata a una riflessione e discussione sul dove vogliamo andare e sul che cosa possiamo/dobbiamo fare. Con il suo discorso d’apertura, infatti, il Segretario Nazionale Nicola Zingaretti, ha elencato le sfide più urgenti che ci attendono e sottolineato quanto ci sia bisogno di un cambiamento radicale interno al partito, nelle sue logiche di potere e nelle sue strutture, perché oggi, così come è, non è in grado di affrontare le difficoltà del momento.

Il discorso è stato per me molto positivo: con onestà, chiarezza e competenza sono state presentate le questioni su cui il partito dovrà impegnarsi con tutto se stesso. Importante aver focalizzato l’attenzione sul pericolo che oggi il partito di Matteo Salvini, la Lega, rappresenta per l’Italia e per le italiane e gli italiani. Un partito, ha affermato Zingaretti, che produce disuguaglianze. Ed è proprio così. Per questo il PD deve impegnarsi per costruire un’alternativa valida, che convinca le persone, che le inviti a darci fiducia per tornare alla guida del Paese. Per il bene delle italiane e degli italiani.

Per questo è stato dato incarico a Maurizio Martina di coordinare i lavori di una commissione per la riforma del partito che dovrà produrre proposte concrete di riforma entro il novembre 2019. Un tempo molto stretto, senza dubbio, ma giustificato dal fatto che di riforma del partito se ne parla ormai dal 2015, quando con Fabrizio Barca iniziò un serio e articolato lavoro di riflessione ed elaborazione di proposte di modifica statutaria che però, come sappiamo, furono cestinate malamente.

Se fossi riuscito ad intervenire in Assemblea, così come era in programma, avrei chiesto a Zingaretti e Martina di non partire da zero, ma di riprendere in mano il dossier Barca e di aprire la discussione alle iscritte e agli iscritti, partendo da circoli e federazioni. Per un percorso serio e partecipato sul futuro del nostro Partito e sull’aspetto che dovrà avere. Purtroppo, e poi spiegherò bene il motivo, non sono potuto intervenire per la convocazione in parallelo dell’Assemblea PD Estero, su cui torno più avanti.

Il discorso del Segretario è stato per me molto positivo: con onestà, chiarezza e competenza sono state presentate le questioni su cui il partito dovrà impegnarsi con tutto se stesso. Da un punto di vista ideale, è stato molto importante aver focalizzato l’attenzione sul pericolo che oggi il partito di Matteo Salvini, la Lega, rappresenta per l’Italia e per le italiane e gli italiani. Un partito, ha affermato Zingaretti, che produce disuguaglianze. Ed è proprio così. Per questo il PD deve impegnarsi per costruire un’altrnativa valida, che convinca le persone, che le inviti a darci fiducia per tornare alla guida del Paese. Per il bene delle italiane e degli italiani.

Come fare? Ripartendo delle idee. Durante il suo discorso, infatti, Zingaretti halanciato “la costituente delle idee” con cui il partito intende mobilitare iscritte ed iscritti, elettrici ed elettori, per una discussione ed elaborazione programmatica in vari ambiti: ambiente, lavoro, sicurezza, salute, parità di genere e diritti, economia, digitalizzazione, scuola, fisco. Una grande opportunità di rilancio per il PD. Un percorso che si concluderà con un incontro a Bologna l’8-9-10 novembre.

Gli interventi che si sono susseguiti sono stati molto importanti e stimolanti. Uno fra tutti quello di David Sassoli neo eletto Presidente del Parlamento Europeo. Un discorso importante, profondo: “troppe ingiustizie chiedono di noi”. Ha affermato Sassoli. Già, per questo tocca a noi dare le risposte alla “povera gente, agli imprenditori disperati, ai giovani, agli anziani abbandonati, agli innamorati che vorrebbero avere una vita tutta loro”. Tocca a noi “riparare alle ingiustizie”. Sì, tocca a noi. E questo percorso di cambiamento può essere l’occasione giusta per farlo.

Tanti gli interventi a seguire molto interessanti. Alcuni tra tutti, quello di Maurizio Martina, di Gianni Cuperlo, di Lia Quartapelle sul tema della politica internazionale e della situazione in #Libia e infine di Paola Bocci, Consigliera regionale in Lombardia e Vice-Presidente ReteDem, che ha parlato del gender pay gap.

Infine, l’Assemblea PD Estero. Forse non tutte/i sanno che una quota di delegate e delegati dell’Assemblea Nazionale del PD è eletta nella circoscrizione estero. L’Assemblea Estero si riunisce in concomitanza di quella Nazionale e questo impedisce, spesso e volentieri, a noi delegate e delegati dall’estero, di seguire tutti gli interventi e di poter intervenire a nostra volta. Ero in lista per parlare, ma alla chiamata non ero in sala. Mi hanno chiesto: ma perché non eri in sala? Come mai non sei intervenuto? Sono rammaricato. Il problema è che ero in Assemblea PD Estero. Stavamo discutendo di come rilanciare il lavoro all’estero del PD. Quindi, come ho già detto, non è stato per mancanza d’interesse. Spero che in futuro le due Assemblee possano tenersi in modalità differenti, questo permetterebbe a tutte/i noi di seguire bene i lavori e di poter intervenire, se è il caso.

Detto ciò, penso sia stata anche per l’Assemblea Estero una bella occasione di discussione interna: seria e franca. Una cosa positiva. Ho incontrato delegate e delegati di tanti paesi diversi, persone con cui ho discusso in chat o in video-chiamata, ma mai dal vivo. Una bella sensazione. Abbiamo discusso di come rilanciare il lavoro del partito, di come coordinarci meglio anche come circoli (alcune/i di noi sono delegate/i e segretarie/segretari di Circolo e/o Federazione). Lo abbiamo fatto parlandone con Enzo Amendola, della Segreteria Nazionale e con i nostri rappresentanti in Direzione Nazionale, Fabrizia Panzetti e Nicolò Carboni. Ma non solo. Ci siamo confrontate/i con le nostre e con i nostri rappresentanti elette/i al Parlamento presenti all’incontro – Laura Garavini, Angela Schirò, Nicola Carè, Francesca La Marca, Francesco Giacobbe.

Anche questa è stata un’opportunità importante di contatto, confronto, discussione, anche forte, sulle questioni di maggior rilievo per noi che viviamo all’estero. E per le difficoltà, grandi, che questa maggioranza giallo-verde sta ponendo. Anzi, le minacce vere e proprie al nostro diritto di voto e alla rappresentanza delle italiane e degli italiani all’estero.

In conclusione, penso che questa Assemblea sia stata molto positiva e che rappresenti un punto di partenza importante per rilanciare il progetto politico del PD. In ogni sua dimensione e radicamento territoriale, all’estero e in Italia: la nostra forza sta qua, nell’essere una comunità vivace, plurale e che non fugge dal confronto. Forza, dobbiamo cambiare per cambiare le cose, in meglio.

Federico Quadrelli

Segretario PD Berlino, Delegato Assemblea Nazionale (Estero)

 




Lettera a Salvini sul caso Sea Watch 3 e sulla capitana Carola Rackete

Berlino, 3 luglio 2019

 

Egregio Ministro Salvini,
con estrema vergogna per il nostro paese e indignazione per le azioni manifestate dal Suo Ministero seguiamo le vicende legate alla Sea Watch 3 e al suo capitano, Carola Rackete.
Non solo, seguendo il Suo impulso di impronta apertamente autoritaria, Lei si arroga nelle Sue continue esternazioni di stile pubblicitario poteri spettanti ai tribunali italiani come nell’anticipare una espulsione dal nostro paese del capitano che ha seguito coraggiosamente il proprio dovere morale, e non solo persegue la Sua politica del sedicente uomo forte alla ricerca del consenso spicciolo dei più ignoranti – forse memore di esperienze storiche del nostro paese che speravamo definitivamente superate e che sembrano rispondere alle Sue convinzioni neanche tanto nascoste data la compagnia europea illiberale di cui si circonda e si fa promotore – ma stravolge ogni senso di moralità nel considerare come un semplice danno collaterale la morte di centinaia di persone inermi e da Lei trattate alla pari di “criminali”. Suo è l’uso frequente di questa parola indegna nei loro confronti.
Visto il fallimento della politica di creazione degli hotspots, in particolare nei paesi di ultimo transito dei profughi e migranti, Lei ha optato per la politica muscolare della fortezza Europa che niente altro è, nei Suoi disegni ignari dell’esperienza storica, che una soluzione esclusivamente militare e pertanto disumana verso il fenomeno della migrazione. Lei criminalizza tutti i profughi indistintamente e chi cerca di aiutarli per carità umana. Lei tratta come tali anche coloro, come noi, che riconoscono l’impossibilità dell’accoglimento illimitato ma nel contempo richiedono una politica più intelligente e rispettosa dei valori che fondano la nostra società democratica e che Lei così allegramente getta a mare insieme con i profughi al fine del perseguimento di un Suo successo elettorale prossimo.
Le assicuriamo che il nostro circolo si adopererà fortemente per sostenere l’associazione Sea Watch che ha sede nella stessa città, Berlino, in cui operiamo, e che noi stimiamo per il suo coraggioso senso civico.

Nella speranza di un ravvedimento della politica italiana che è anche nelle Sue mani Le porgiamo

I nostri saluti

Circolo PD di Berlino e Brandeburgo

 

Il contenuto della lettera si puo scaricare al link di seguito: 1562171487457_Testo finale Salvini 02.07.19 (2)




Elezioni di David Sassoli alla guida del Parlamento Europeo

Il Circolo PD Berlino e Brandeburgo si congratula con David Sassoli per la sua elezione a Presidente del Parlamento Europeo. David Sassoli, da dieci anni al Parlamento Europeo, è la scelta giusta, un risultato politico del gruppo dei socialdemocratici e del Partito Democratico. In attesa di ulteriori sviluppi sulle nomine dei commissari europei, sottolineiamo come poco si sia attivato il Governo italiano per spingere delle nomine, accontentandosi di affossare il candidato socialdemocratico Timmermans alla guida della Commissione Europea.

Con la sostituzione di Mario Draghi alla guida della BCE e in attesa di scoprire quale candidato italiano riuscirà a ricoprire un incarico nella commissione, non possiamo che sottolineare il divarico esistente fra la volontà politica di essere presenti in Europa e l’autolesionismo di un Governo che si dice a tutela degli interessi italiani, ma concretamente fa ben poco per rappresentarli o farli pesare. In attesa di scoprire come si evolverà la procedura di infrazione sul debito che pesa sulle spalle dell’Italia, ci auguriamo un governo che sia più attivo e specialmente più scaltro su questioni che interessano tutti e che permettono all’Italia di creare un clima politico per noi più favorevole, un interesse che è trasversale e che non dovrebbe essere sacrificato sull’altare di facili e bassi, nonché effimeri consensi politici.

Il Segretario del PD Berlino e Brandeburgo

Federico Quadrelli




È uscito il nuovo numero di Agorà sulle Europee 2019

Le elezioni europee si avvicinano e non saranno come tutte le altre. Questa volta la posta in gioco è molto alta. Il primo numero del nostro giornale online per il 2019 è dedicato al tema delle elezioni europee 2019. Ma non solo. Del perché sarà importante votare a queste elezioni ce ne parla Arturo Winters nel suo trafiletto. Sarà poi l’occasione di leggere una sua intervista alla candidata della SPD di Berlino, Gaby Bischoff. Le forze nazional-populiste della destra stanno avanzando in molti Paesi dell’Unione, e in Italia addirittura sono al governo, tuttavia non tutto sembra essere perduto: le elezioni politiche in Spagna ci danno un buon motivo per essere fiduciosi: la socialdemocrazia è viva. Degli scenari prossimi, non semplici, ce ne parla il Presidente del Circolo PD di Madrid, Michele Testoni, nell’articolo scritto per #AgoràBerlino. Buona lettura e buon voto!

Federico Quadrelli

Segretario PD Berlino e Brandeburgo

https://www.circolopdberlino.com/wp-content/uploads/2015/11/Agora_2019_1_europa.pdf




Posizione del Circolo contro l’introduzione della lapidazione in Brunei per omosessuali e adulteri

Al Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti,
Al Presidente del Partito Democratico Paolo Gentiloni,
Ai Vice-Segretari, Paola de Micheli e Andrea Orlando,

il nostro Circolo segue con grande apprensione le notizie relative all’introduzione della pena di morte
per omosessuali e adulteri nel Brunei, Paese che da tempo ha forti legami con il nostro continente ed
interessi economici consolidati. In Italia, per esempio, a Roma e Milano, ci sono due hotel di lusso di
proprietà del Sultano, come a Londra e in altre parti del mondo.

Il Parlamento Europeo ha, in modo unitario, votato una risoluzione di condanna contro il Brunei per
la decisione di introdurre la pena di morte per persone omosessuali e per adulteri. Questa decisione è
in contrasto palese con tutti i trattati internazionali a cui l’Unione Europa fa riferimento.
Il Sultano ha risposto a questa risoluzione con una lettera inviata al Parlamento Europeo in cui non
solo difende la sua scelta, ma giustificandola in virtù della difesa del matrimonio e della religione
locale e chiedendo quindi all’EU comprensione. Riteniamo questa risposta inaccettabile.

Considerando che l’Unione Europa ha sospeso i negoziati per un accordo di partenariato e di
cooperazione con il Brunei, e che il Sultano non ha intenzione di modificare quanto approvato poche
settimane fa, chiediamo che il nostro partito, attraverso i suoi rappresentanti nazionali, esprima ferma
condanna contro il Brunei, che si impegni nelle sedi istituzionali affinché la sospensione dei negoziati
sia a tempo indeterminato e che vengano presi provvedimenti rapidi e concreti come il blocco dei
beni del Sultano in Europa, così come di tutte le attività economiche e commerciali ad esso
riconducibili. Fra questi sono inclusi hotel di lusso, che sono oggetto di una campagna di boicottaggio
e di cui due si trovano sul territorio italiano. Crediamo che sia opportuna una presa di posizione a
favore di questa campagna da parte del PD.
Dobbiamo mettere in chiaro che chi vuole instaurare rapporti economici e commerciali con l’Unione
Europea e con i suoi Paesi membri deve necessariamente attenersi al set di valori e principi
fondamentali che sono alla base dell’esistenza stessa dell’Unione, come sancito dalla Carta dei Diritti
dell’Unione Europea.
Dobbiamo inoltre affermare con forza che la tutela della dignità umana e il rispetto dei diritti
fondamentali dell’Uomo vengono prima di qualsiasi interesse economico.

 

Circolo PD Berlino e Brandeburgo




Contromanifestazione a Verona contro il Congresso della famiglie

Di seguito l’odg proposto da Cirinnà e Lo Giudice sulla contromanifestazione a Verona e sottoscritto dal Segretario Federico Quadrelli in Assemblea Nazionale:

Difendere i diritti-OdG Assemblea_con firme AGG 9.00 (1)




Mozione di impegno per la pluralità e per la promozione della cultura antifascista

In occasione dell’Assemblea Nazionale è stata presentata la seguente mozione, sottoscritta in prima firma dal Segretario del Circolo Federico Quadrelli assieme al Sindaco di Stazzema Maurizio Verona e presentata assieme a Daniela Ferrieri e Andrea Strambi del PD Versilia:

MOZIONE – “IMPEGNO PER LA CREAZIONE DI UN CAMBIAMENTO CULTURALE IMPRONTATO SULL’ACCOGLIENZA, LA PLURALITA’ E SULL’ANTIFASCISMO”
Da diverso tempo assistiamo al diffondersi di manifestazioni di stampo razzista che da nord a sud scuotono il nostro Paese. Non sono più fenomeni isolati che riguardano qualche esponente politico, bensì sempre più cittadine e cittadini che, fino a qualche tempo fa, non avrebbero mai esternato odio su base etnica o razziale, contro minoranze sessuali o religiose.
Questa deriva è preoccupante: i principi e i valori della nostra società – inclusione, solidarietà, pluralità, tolleranza – sono messi in discussione ad ogni livello: istituzionale, politico e anche nella vita quotidiana da un numero crescente di soggetti.
A tutto questo si aggiunge un numero sempre maggiore di manifestazioni politiche che inneggiano al fascismo, ai suoi simboli, alla sua storia e ai suoi vecchi idoli. Movimenti di estrema destra, nazionalisti, razzisti, xenofobi, omofobi e misogini, che s’insediano nei territori, avvicinandosi a formazioni politiche meno connotate ideologicamente con il fascismo, ma in cui trovano un terreno fertile su cui seminare il loro odio e trovare una qualche forma di rappresentanza politica.
Al Partito Democratico, prima forza d’opposizione e principale forza della sinistra in Italia, spetta il compito di affermare, con determinazione, coraggio e forza, i principi su cui si fondano la nostra Repubblica e la nostra società.
È necessario riaffermare la nostra appartenenza antifascista, perché il Fascismo è
sinonimo di totalitarismo e autoritarismo ed espressione di una visione del mondo e dell’uomo orientata al passato, arcaica, fatta di violenza, discriminazione, oppressione, razzismo in una società in cui sempre più si affermano richiami di superiorità;
Essere antifascisti significa affermare l’esistenza di diritti inalienabili che ogni essere umano possiede, senza distinzione per ragioni di pensiero, razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine nazionale o sociale.
Si rende necessario oggi per combattere il fascismo crescente in simboli, slogan, richiami al passato, ad una violenza verbale e di incitamento alla discriminazione, condividere, affermare, rivendicare i principi raccolti nella Carta Costituzionale e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che sono alla base della nostra Democrazia.
Ribadire il valore delle istituzioni continentali come spazio di democrazia e di rappresentanza dei popoli, che hanno scelto dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale di costruire un nuovo mondo in cui si affermassero i valori calpestati dai totalitarismi basati sulla superiorità nazionale ed etnica;
Con questa mozione chiediamo che:
1. l’Assemblea Nazionale affermi che il PD, come forza politica di sinistra, ha l’antifascismo come suo valore cardine e che il PD condanna ogni manifestazione razzista, xenofoba, omofoba e misogina;
2. l’Assemblea Nazionale impegni il PD tutto, in ogni sua articolazione territoriale e istituzionale, a sostenere iniziative che abbiano come oggetto la promozione della cultura della tolleranza, dell’accoglienza e dell’antifascismo;

3. il Segretario Nazionale si impegni, nella composizione della nuova Segreteria o dei nuovi Dipartimenti, a prevedere una funzione, o a dare una delega all’interno di un dipartimento, in materia di Antifascismo, affinché questo principio sia tradotto in azioni politiche concrete e con un’azione continuativa di monitoraggio del fenomeno.

Il Segretario del Circolo

Federico Quadrelli




Esiti primarie 2019 – Messaggio del Segretario

È stata una giornata di festa per la democrazia.

Una partecipazione su cui pochi avrebbero scommesso. Segno della forza del nostro partito e dell’esistenza di una comunità.

A Berlino per la terza volta aumentiamo il numero di partecipanti arrivando a 206 votanti. Nel 2017 furono 186 e nel 2013 151. In un tempo di disaffezione e sfiducia rafforziamo il nostro radicamento territoriale e raccogliamo i frutti di un lavoro intenso, serio e sempre coerente con valori e idee. Abbiamo inoltre ben 4 iscritti in più e 12 simpatizzanti. Che vogliono seguire da vicino le nostre attività.

I risultati del seggio di Berlino, il primo per numero di votanti in Germania, sono i seguenti:

Berlino
206 votanti (+20 risp.2017)
164 Zingaretti (79.61%)
23 Giachetti (11.17%)
18 Martina (8.74%)
1 Nulla (0.4%)

Un ringraziamento speciale a chi ha deciso di partecipare. Di rinnovarci la propria fiducia o di provare a darcela per la prima volta. E naturalmente alla Presidente di seggio Tiziana, agli scrutatori Alberto e Piero.

Grazie! Ed ora costruiamo l’alternativa che serve al Paese. Le europee sono alle porte. Portiamo questo vento di cambiamento anche in Europa!

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Intervista a Anita Gottlob, dal Circolo PD Vienna

1) Ciao Anita, benvenuta nella comunità del PD in Europa! Raccontaci della tua esperienza e di cosa ti ha fatto dire: dobbiamo iniziare!

Ciao Federico, grazie! Fino ad ora la mia esperienza politica è stata principalmente accademica e di ricerca. Ho  partecipato a diverse conferenze e aderito a movimenti che si collocano a sinistra, ma il mio contributo è sempre stato soprattutto teorico. Il punto di rottura è stato quando ho scritto un articolo sui risultati elettorali italiani e sulla retorica dei 5 Stelle.  Questo ha portato la mia attenzione sull’Italia e sul ruolo e sull’importanza che il PD potrebbe  avere come partito di opposizione e non solo di compromesso come spesso e’ stato.   Alla luce del “contraccolpo souveranista” che troppi stati europei stanno vivendo, è giunto il momento di agire e di creare un’unità sempre più forte per l’opposizione in Italia, nonche’  per gli italiani residenti all’estero. Quando Vittorio Bianchi, mia madre e Massimo Ungaro  hanno avuto l’idea di fondare a Vienna un circolo PD austriaco, tutto si è riunito.

2.L’Austria, come l’Italia e l’Ungheria, ha un governo nazional-populista. Quali sono i motivi, secondo te, che hanno spinto gli austriaci a questa scelta?

Credo che il partito ÖVP sia riuscito a profilarsi come un partito ideologicamente nel ‘mezzo’, poiché è sfuggito ai dibattiti relativi ai contenuti e si è rivelato alquanto apolitico durante la campagna elettorale. La ÖVP ha ottenuto la maggioranza, del 31% dei voti, seguiti dal SPÖ con il 26, 9% e dal FPÖ con il 26%. Personalmente, credo che uno dei principali fattori che hanno portato a questa maggiore popolarità  all’ÖVP e all’FPÖ sia stata una retorica di paura, visibile in alcuni dei principali media e campagne elettorali, il cui punto focale durante le elezioni è stato “la sicurezza nazionale e la lotta all’immigrazione clandestina”. Questo slogan ha funzionato bene, per quanto sia una retorica già assunta negli anni precedenti, durante quella che è stata chiamata la “crisi” dei rifugiati… A mio avviso, questa retorica, insieme allo stereotipo che indica la SPÖ deludente, cosi come succede per il PD in Italia, e’ riuscita a trasformarsi in una percezione scontata nei confronti dell’immigrazione, tanto da legittimare maggiormente i due partiti.

Il risultato e’ inquietante, tuttavia un aspetto positivo di una parte della popolazione è stato lo svolgimento di alcune grandi proteste e manifestazioni come la “donnerstag demo”, gia’ avviate nel 2000 contro il governo di coalizione ÖVP e FPÖ in vigore all’epoca.

3) Che ci puoi dire della realtà delle italiane e degl italiani a Vienna?

Beh, questa è una domanda piuttosto difficile. Fino ad ora tendo a percepire la realtà degli italiani del mio ambito sociale, e cioe’ di quelli che sono nati e cresciuti qui da famiglie miste come la mia o che hanno vissuto in diversi paesi, che stanno studiando all’Università o che sono qui per motivi professionali. Ufficialmente ci sono circa 30.000 italiani in Austria, una gran parte di loro sono sudtirolesi che per giunta si sentono anche austriaci. A Vienna, gli italiani ufficialmente registrati sono studenti, professionisti che lavorano in organizzazioni internazionali o in aziende e ristoranti italiani. Di fatto in Austria manca una emigrazione italiana di origine operaia. Da quanto mi è stato detto, la lingua e alcune piccole lotte burocratiche  rappresentano la barriera più grande. D’altra parte, nella vita degli studenti e delle organizzazioni internazionali, questa barriera non è difficile da superare. Inoltre, gli austriaci tendono ad accogliere gli italiani, da Dante alla pizza, a braccia aperte.