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Sergio Lo Giudice a Berlino: breve resoconto

Nel primo pomeriggio del 13.05.2016 abbiamo incontrato, assieme al Senatore Sergio Lo Giudice e alla sua famiglia, i rappresentanti della SPD di Berlino.

Ad accoglierci presso l’Abgeordnetenhaus, Barbara Loth, Segretario di Stato e Vice-Presidente della SPD berlinese. Presente anche la Vice-Presidente del gruppo Schwusos della SPD, Petra Nowacki.

All’indomani dell’approvazione della legge sulle unioni civili in Italia, questo incontro è stato particolarmente significativo. Ci siamo scambiati idee e impressioni sulla situazione attuale in Italia e in Europa. Barbara Loth ci ha parlato del programma della SPD sui temi LGBTQI e del progetto di una rete di città nel mondo sensibili a questo tema.

Presenti anche alcuni esponenti della SPD locale: Diana Giannone, tesoriere del gruppo SPD in Pankow e Samuel Beuttler, Presidente del gruppo SPD-Moabit Nord.

Alle ore 19.30 nella sede SPD di Berlino si è tenuto l’incontro con il gruppo PD. Il tema: unioni civili e prospettive future. Una discussione partecipata e molto interessante, iniziata con un contributo del gruppo LGBTQI del PD Berlino (Filippo Matteini e Alberto Vettese)e proseguita con l’intervento del Sen. Lo Giudice. Molto interessante lo scambio di riflessioni con il gruppo.

Avere il Sen. Lo Giudice nostro ospite è stato un grande piacere. E per tutto il lavoro svolto in questi mesi un grazie di cuore. L’Italia ora ha fatto un passo in avanti verso il presente. Il futuro lo dobbiamo costruire tutti insieme.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Lettera del Circolo PD Berlino e Brandeburgo sulle Adozioni

A seguito della discussione e approvazione del DDL 2081, anche noto come DDL Cirinnà, e successive modificazioni, riteniamo, come gruppo del Partito Democratico di Berlino e Brandeburgo, che sia ad oggi necessario affrontare una riforma coraggiosa in materia di adozioni affinché vengano superate le ambiguità e le discriminazioni a danno, soprattutto, dei figli di persone omosessuali.

Riteniamo fondamentale che venga posto come primario obiettivo della discussione che si andrà a fare quello del superiore interesse del minore così come sancito all’art.3 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia del 1989, ratificata dal Parlamento italiano già nel 1991.  È  fondamentale affermare che l’adozione non è un diritto della coppia, bensì un diritto del minore ad avere qualcuno che possa provvedere a loro in termini economici, ma soprattutto in termini affettivo-educativi,  garantendone lo sviluppo pieno della personalità e delle attitudini naturali in tutta la loro potenzialità, per dare concretezza all’art.2 (principio di non discriminazione), all’art.6 (diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo) e all’art.12 (ascolto del minore in tutti i processi che lo riguardano) della Convenzione ONU del 1989.

Nel Paese che ci ospita, per esempio, è già stata votata dal Bundestag, a seguito della pronuncia della Corte Costituzionale, una norma che regolamenta le adozioni anche per le coppie omosessuali, nel 2005. Tale normativa prevede la possibilità dell’adozione del figlio del/della partner (Stepchild Adoption), ma la legge tedesca prevede anche la possibilità di adozione da parte di singoli, siano essi omosessuali od eterosessuali. Il criterio di valutazione è infatti il benessere del minore, il superiore interesse, come già detto. Nel nostro Paese esistono già situazioni particolari in cui i giudici si trovano a decidere l’affido a persone omosessuali e/o single. La Politica deve essere capace di vedere le trasformazioni in seno alla società e intervenire per regolamentare e tutelare i propri cittadini, specialmente i minori. Si tratta di garantire ciò che viene definito “continuità affettiva” per esempio per evitare che i minori vivano momenti di disagio e di frattura emotiva.

Nell’ottica dell’estensione dei diritti, a tutela dei minori, alcuni stati europei, come quelli scandinavi e più recentemente Spagna e Francia, hanno raggiunto un livello molto avanzato, molto superiore a quello tedesco. Considerando le enormi difficoltà che si riscontrano nel nostro Paese, a livello di discussione parlamentare, riteniamo che il modello tedesco possa essere un riferimento importante e un compromesso accettabile da un’ampia rappresentanza politica, ma allo stesso tempo un passo in avanti fondamentale per andare a colmare quel “buco al cuore” di cui ha parlato la Sen. Monica Cirinnà nel suo intervento conclusivo prima del voto di fiducia.

Come circolo PD all’estero riteniamo di poter contribuire in modo importante a questa discussione attraverso ricerche, analisi, traduzioni e l’organizzazione di incontri con i referenti tedeschi, soprattutto SPD, che in passato hanno già affrontato la materia in oggetto e che oggi si trovano a discutere di come fare ulteriori passi in avanti.

In conclusione auspichiamo che questo tema venga discusso seriamente e al più presto, poiché ad oggi esistono situazioni discriminatorie inaccettabili a danno di minori e lo Stato ha il dovere di intervenire laicamente affinché ciascun bambino sia tutelato, sempre in osservanza del principio di non discriminazione dell’art.2 che, è bene ricordarlo, esplicita l’obbligo dello Stato di intervenire affinché il bambino risulti “effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi familiari”.

Rinnovando la nostra disponibilità e volontà di collaborazione porgiamo distinti saluti.

Circolo PD Berlino e Brandeburgo

 

Doc. Originale: Lettera_PD_Berlino_alla_Commissione_Infanzia_Adolescenza