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Appello a sostegno dei candidati dei partiti PSE

Il 2017 sarà un anno difficile.

Tra poche settimane si andrà al voto in Olanda e poco dopo i saranno le elezioni presidenziali in Francia, dove Marine Le Pen e il suo Front National sono dati in forte vantaggio al primo turno su tutti gli altri candidati.

A settembre sarà il turno, invece, della Germania. Anche qua la situazione è delicata, con AfD in crescita, data tra il 12 e il 14% a livello nazionale. Lo scenario che si prefigura è quello di ben 6 partiti nel prossimo Bundestag, mentre oggi sono solo 4, e di conseguenza una maggiore difficoltà nella formazione di coalizioni stabili.

Quello che è accaduto in Gran Bretagna dopo il Brexit lo sappiamo tutti, così come quello che è accaduto negli Stati Uniti con l’elezione di Donald Trump. Anche l’Italia sta attraversando un momento di incertezza, non sappiamo quando andremo al voto, se a scadenza naturale, cioè nel 2018 o se con qualche mese di anticipo.

Ad oggi, quello che vediamo in Europa, è uno scenario frammentato e caotico. La socialdemocrazia è in difficoltà un po’ ovunque e i movimenti populisti e di destra crescono o si consolidano in modo preoccupante. Che fare?

Come italiane ed italiani all’estero e soprattutto come militanti del Partito Democratico, possiamo dare il nostro contributo, anzi, dobbiamo farlo! Molti di noi non potranno votare poiché non in possesso della doppia cittadinanza, altri lo potranno fare. Ma certamente possiamo contribuire tutte e tutti al sostegno concreto durante le campagne elettorali nei nostri rispettivi Paesi al fianco dei partiti fratelli e dei PES-City Groups.

La socialdemocrazia europea è anche la nostra famiglia, abbiamo contribuito a costruirla e ci abbiamo creduto. Nel 2014 con la quasi unanimità la direzione nazionale del PD ha aderito al PSE e questo significa riconoscersi ed impegnarsi direttamente nei,coi e per i partiti fratelli: SPD, PS, PSOE, Labour e così via.

In Francia, per esempio, il candidato che ha vinto le primarie del PS è Benoit Hamon , in Germania sarà Martin Schulz a sfidare per la SPD Angela Merkel.

Il nostro sostegno ai partiti fratelli e ai rispettivi candidati sarà importante e non possiamo sottrarci. Ne va del futuro dell’Europa e dell’affermazione di quei valori che ci appartengono. Si misurerà anche il senso dell’appartenere a una comunità politica ampia.

Per questo scriviamo queste poche righe, per dire convintamente che dovremmo essere tutte e tutti al fianco delle nostre compagne e dei nostri compagni, a sostenere senza esitazioni in Olanda Lodewijk Asscher, in Francia Benoit Hamon al primo turno, e Martin Schulz in Germania.

Federico Quadrelli – Segretario PD Berlino
Franco Garippo – Segretario PD Germania
Silvestro Gurrieri – Segretario PD Wolfsburg
Giorgo Laguzzi – Segretario PD Friburgo
Michele Schiavone – Segretario PD Svizzera
Alfiero Nicolini – Presidente PD Ginevra
Cristiano Cavuto – Segretario PD Lussemburgo
Elio Vergna – Coordinatore PD Olanda




Una festa del primo maggio davvero europea!

La festa del lavoro, una celebrazione importante che riunisce ogni anno migliaia di persone per celebrare i diritti e la libertà. Il lavoro è dignità ed è nostro dovere ricordarlo a chi, un po’ ovunque, cerca di farcelo dimenticare.

Per la prima volta il Partito Democratico ha partecipato come membro del Partito Socialista Europeo alla manifestazione di Berlino. Per la prima volta la bandiera del PD era assieme a quella degli altri partiti della famiglia socialista europea. Abbiamo sfilato con la candidata SPD di Berlino, Sylvia-Yvonne Kaufmann e con altri esponenti della SPD locale come Jan Stöß, Cansel Kiziltepe e Dilek Kolat.

Le forze di estrema destra stanno avanzando in modo allarmante ovunque. In Germania, come ha ricordato oggi la candidata Kaufmann alle varie iniziative a cui abbiamo presenziato, non c’è uno sbarramento e i partiti come l’NPD possono entrare nel Parlamento Europeo anche con una percentuale bassa. I neo-nazisti non devono entrare nel Parlamento Europeo, non possiamo permetterlo. Ma il nostro impegno non si limita a questo, è imperativo arginare le forze di destra, euroscettiche e populiste, come AfD in Germania, FN in Francia, FI e M5S in Italia.

Per dare un significato più forte a questa campagna elettorale abbiamo partecipato assieme alla SPD agli incontri nei vari Bezirk. Con noi anche attivisti PES del PSOE spagnolo, del Parti Socialiste (PS) francese, del Socialistische Partij (SP) olandese, del Sozialistisce Arbeiterpartei (SAP) svedese e dell’Arbeiterpartei norvegese (AB).

Questo primo maggio è stato un primo maggio davvero europeo. Il nostro impegno per un’Europa migliore, solidale e sociale che restituisca dignità al lavoro e che ridia speranza a un’intera generazione. Insieme per Martin Schulz Presidente della Commissione Europea, per una vera Europa Unita, contro ogni populismo e contro ogni deriva nazional-fascista post-moderna.

Federico Quadrelli

Presidente Circolo PD Berlino




L’8 marzo a Berlino con Sylvia-Yvonne Kaufmann

Articolo tratto dal sito pdgermania.de

L’evento dell’8 marzo è conosciuto come la festa internazionale delle donne. In questa occasione la donna viene celebrata, vengono denunciate le disparità che esistono nella società e gli uomini, di norma, si limitano a regalare un mazzo di mimosa all’amica, alla moglie o alla fidanzata, credendo così di aver assolto al loro dovere.

Finita la festa, la routine torna quella di sempre e, anno dopo anno, le cose non cambiano. L’errore è di concepire l’8 marzo non come un giorno di denuncia e di critica al sistema di cui facciamo parte, bensì una festicciola glamour in cui molte donne (diciamo la verità) gioiscono nel dire “è il mio giorno!” e molti uomini si sentono “in obbligo” di fare qualche cosa di carino: “massì, oggi è il loro giorno…” con un approccio, ancora una volta, fortemente maschilista.

Il problema, però, non è universale. Se in Italia la struttura patriarcale è ancora forte e dominante, come sostengono sociologi e psicologi, altrove le cose sono assai diverse.  Per la prima volta, infatti, ho assistito ad una manifestazione dedicata alle donne, dove la donna non era affatto “celebrata”, dove non c’erano mimose e dove, udite udite, la presenza di ragazzi e uomini era grandissima.

Alla festa della donna, a Berlino, ho partecipato su invito della SPD e assieme alla capolista per le elezioni europee Sylvia-Yvonne Kaufmann. Abbiamo preso parte al corteo che da Gesundbrunnen ha raggiunto Rosa Luxemburg Platz, circa 1 ora e 30 minuti di marcia, con musica e balli.

La cosa che più mi ha colpito è stata  la fortissima presenza di uomini, giovani e meno giovani, dimostrando che altrove la “questione femminile” è anche una “questione maschile“. Sì, perché quando si parla di parità non è possibile immaginare che la discussione includa solo le donne. Senza la controparte, gli uomini, non è possibile affrontate i temi della disuguaglianza di genere nel lavoro, nell’educazione e nella vita quotidiana.

Al corteo, inoltre, erano presenti donne e uomini di nazionalità diverse. Un gruppo mi ha particolarmente colpito, quello delle donne col velo che manifestavano accompagnate dai propri mariti e passeggini a seguito. Anche in questo caso, grande stupore e gioia.

La questione maschile è dunque il vero nodo da sciogliere. Il punto è come gli uomini si rapportano con le donne, ma soprattutto, come essi si rapportano con se stessi.

Solo con la consapevolezza che i problemi delle donne riguardano anche gli uomini, si può pensare di poter intervenire concretamente sulle disuguaglianze che ancora caratterizzano il nostro Paese, e soprattutto è importante che le donne stesse acquistino coscienza di questo fatto.

Allora, un buon otto marzo a tutte le donne e a tutti gli uomini.

Federico Quadrelli

Presidente Circolo PD Berlino




Incontro con Sylvia-Yvonne Kaufmann

Il 1 febbraio 2014 abbiamo incontrato Sylvia Yvonne Kaufmann, già Vice Presidente del Parlamento Europeo fino al 2007, ed oggi candidata della SPD per Berlino alle elezioni europee (EU2014) che si terranno a maggio.

All’incontro, che si è svolto presso la Kurt Schumacher Haus (KSH), hanno partecipato iscritti e simpatizzanti della SPD, del PSE e del PD berlinese. La discussione ha rappresentato un momento di grande speranza per chi guarda ad un rafforzamento del Partito Socialista Europeo (PSE) nel parlamento di Bruxelles come ad un fattore necessario per una svolta reale nelle politiche di integrazione europea. Il PSE ha infatti la forza e la storia necessarie per rappresentare un punto di riferimento per tutte le forze che guardano a sinistra, e che, pur con storie diverse alle loro spalle, chiedono tutte un deciso cambio di passo nelle politiche economiche dell’Unione e nel processo di integrazione. Il Partito Democratico non è purtroppo ancora membro del PSE, anche se costituisce con esso un gruppo parlamentare unico; ma nostra speranza è però che possa presto diventarne membro a tutti gli effetti.

Durante la discussione, Sylvia Yvonne Kaufmann ha usato parole di speranza, indirizzate al futuro, tese a delineare la necessità di costruire un’unica voce della socialdemocrazia europea che possa imporre il suo candidato (Martin Schulz) alla guida della commissione, e possa aprire un dialogo con le altre forze europeiste e progressiste del parlamento.

A seguito del suo breve e intervento, il dibattito si è presto concentrato attorno ad alcuni temi decisivi. E’ stato toccato il tema dell’immigrazione come problema realmente europeo, e non più confinabile alle politiche dei singoli stati nazionali. Si è parlato di dignità e diritti umani, della necessità di una politica condivisa e trasparente, del bisogno di lavorare insieme per conseguire l’obiettivo di un’Europa realmente integrata. Si è poi parlato del pericolo rappresentato dal crescente fronte anti-europeo di movimenti e partiti legati agli ambienti della destra – in Francia con Marie Le Pen e in Germania con Alternative für Deutschland (AfD).

Come si può combattere questo anti-europeismo di destra? Qual è la strategia del PSE? Kaufmann risponde con semplicità: bisogna agire insieme, e dimostrare che il futuro è un’Europa unita, che non c’è spazio per le contrapposizioni. Dal problema dei rifugiati politici alle questioni di politica economica, la solidarietà è una bussola che l’Europa non può perdere. Lo slogan scelto dal presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, per la sua campagna, è indicativo: non un’Europa tedesca, ma una Germania Europea.

La stessa presenza del Partito Democratico a Berlino, e il suo impegno per una politica europea partendo dai territori, vuole dimostrare agli elettori che l’Europa è il futuro, che le istituzioni europee sono una garanzia di libertà e giustizia per tutti i cittadini e che è importante salvaguardare questo scopo.

Per questi mesi, dunque, il nostro impegno concreto per una campagna elettorale europeista e al fianco del PSE, con Martin Schulz e con Sylvia Yvonne Kaufmann a Berlino.

Federico Quadrelli

Presidente del Circolo PD Berlino




Per un PD sempre più europeo

Il Congresso del PD svoltosi nei mesi scorsi ha avuto come conseguenza un significativo ricambio nei quadri dirigenti del Partito a livello locale. Questo vale anche per la Circoscrizione Europa: un gran numero di circoli ha eletto nuovi segretari e nuovi direttivi.

All’incontro informale fra i segretari dei Circoli PD europei, svoltosi a Parigi fra il 25 e il 26 gennaio, in effetti c’erano moltissime facce nuove. E’ stato un piacere, per chi scrive, incontrare i compagni di partito delle altre città d’Europa. Dalla Germania eravamo in tre (Berlino, Monaco e Hannover), più un collegamento skype da Wolfsburg. C’era inoltre la nostra iscritta ed ex segretaria Laura Garavini, nella veste di parlamentare eletta in Europa. Purtroppo c’era un solo rappresentante dalla Svizzera (molti segretari elvetici si erano detti infatti contrari alla riunione).

La grande maggioranza dei partecipanti faceva parte delle cosiddette “nuove emigrazioni”. Questo non mi ha stupito, perché l’incontro aveva come scopo principale proprio quello di far conoscere i “nuovi” segretari appena eletti. Tuttavia, trovare il modo per far dialogare e lavorare insieme in modo produttivo la dirigenza di “vecchia” e “nuova” emigrazione mi sembra rimanga una sfida per il futuro del PD Europa, e non solo.

L’aspetto più positivo della riunione è che si è respirata un’aria di entusiasmo e di sincera voglia di “fare”. Più che per l’effettiva originalità della discussione che abbiamo intavolato (gli argomenti concordati erano: elezioni europee, servizi per gli italiani all’estero, nuova emigrazione e riforma della rappresentanza) trovo che l’incontro sia stato utile soprattutto per aver attivato un network politico che fino a poco fa rischiava di rimanere tale solo sulla carta. Scommetto che da questa iniziativa nasceranno proficue collaborazioni e progetti ad ampio raggio su temi che riguardano tutti noi.

C’è da aggiungere che anche il PD nazionale ha lanciato recentemente un bel segnale di vitalità e di attenzione verso gli italiani all’estero. La direzione del Partito, infatti, ha votato all’unanimità impegnando il PD ad intervenire con urgenza su due questioni fondamentali: la messa in sicurezza del voto all’estero e l’allargamento dell’esercizio del voto agli italiani temporaneamente all’estero, come gli Erasmus, protagonisti di una commovente iniziativa di protesta alle scorse elezioni politiche. Sarà compito anche dei Circoli PD nel mondo vigilare perché quest’impegno si traduca presto in una legge dello Stato.

Nell’immediato, il compito più importante per i Circoli PD europei è quello di rinforzare i nostri legami con i partiti fratelli del PD in vista delle elezioni europee e dell’imminente Congresso del Partito Socialista Europeo, che si terrà a Roma e che segnerà l’ingresso del PD nel PSE. Come PD Berlino abbiamo già organizzato un incontro fra i nostri iscritti e la candidata della SPD Sylvia-Yvonne Kaufmann e saremo presenti all’evento conclusivo della campagna della SPD il 19 maggio ad Alexander Platz con un nostro stand.

Dario Pasquini

Segretario del Circolo PD di Berlino