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Comunicato del circolo Berlino e Brandeburgo sull’80° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo – 25 aprile 2025

Il Circolo PD Berlino e Brandeburgo celebra l’ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo: un momento storico che segna la rinascita del nostro Paese come Repubblica democratica e libera, fondata sui valori della Resistenza e dell’antifascismo. Il 25 aprile non è una semplice ricorrenza storica, bensì un patrimonio vivo e condiviso che appartiene a tutte e tutti gli italiani, ovunque si trovino.

In un mondo segnato da nuove chiusure, sovranismi e derive autoritarie, l’attualità dell’antifascismo si fa ancora più urgente. L’antifascismo, occasionalmente e strumentalmente ridotto a un valore di una sola parte, è invece la garanzia stessa della nostra convivenza civile, della Costituzione e della democrazia italiana. È il terreno comune che permette il confronto politico senza mai scadere nella sopraffazione o nell’intolleranza.

Oggi, come ottant’anni fa, l’antifascismo è una bussola morale che deve orientare l’agire politico quotidiano, ispirando politiche di inclusione, solidarietà e rispetto dei diritti umani. È il filo che lega generazioni diverse nella difesa della libertà, dell’uguaglianza e della dignità di ogni persona.

Il Circolo Berlino e Brandeburgo invita dunque la comunità italiana in Germania a celebrare insieme il 25 aprile, riaffermando con forza che l’antifascismo è la radice e il futuro della nostra società e dell’Europa. Che la preservazione della memoria possa servire da guida nell’impegno di costruire i fondamenti per una comunità giusta, aperta e solidale.

Viva il 25 aprile, viva la Liberazione, viva l’antifascismo!




Posizione sulla morte di Papa Francesco

Abbiamo appreso oggi con profonda commozione della scomparsa di Papa Francesco, avvenuta all’età di 88 anni in Vaticano. Mi unisco al cordoglio universale per la perdita di un pontefice che ha segnato in modo indelebile la storia della Chiesa e del nostro tempo.

Papa Francesco, primo papa proveniente dal Sud globale, ha incarnato con la sua vita e il suo magistero una Chiesa aperta, solidale e capace di parlare al mondo intero. Figlio dell’Argentina, ha portato nel cuore di Roma la voce delle periferie, degli esclusi, degli ultimi. Con gesti concreti e parole semplici, ha saputo avvicinare la Chiesa a chi troppo spesso si sente ai margini, ricordando a tutti noi che “ogni esistenza è un dono da accogliere con amore e rispetto”.

Il suo pontificato è stato segnato da una forte spinta riformatrice. Papa Francesco ha lavorato con coraggio per rendere la Chiesa più trasparente, inclusiva e vicina alle persone: ricordiamo, ad esempio, la sua battaglia per la dignità dei migranti, l’apertura alle coppie divorziate per il ricevimento della comunione, il riconoscimento della dignità delle persone LGBTQ+ e il suo impegno per una maggiore partecipazione delle donne nella vita ecclesiastica. Ha promosso il dialogo tra le religioni e ha cercato di costruire ponti anche là dove c’erano dei muri.

Non sono mancati ostacoli e resistenze: le sue scelte progressiste hanno incontrato una forte opposizione da parte delle correnti più conservatrici, sia dentro che fuori la Chiesa. Il pontefice è stato testimone di un cambio di epoca dalla sua elezione, nel 2013, all’attuale momento. Ciò nonostante ha sempre agito in coerenza al Vangelo e alla sua missione di pastore universale.

Indimenticabile resta il suo impegno instancabile per la pace e contro ogni forma di violenza e guerra. Ha più volte richiamato il mondo al ripudio delle armi e alla ricerca del dialogo come unica via per risolvere i conflitti. Il suo appello per la fraternità tra i popoli e per la cura della “casa comune”, in allineamento con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, rimarrà una bussola morale per credenti e non credenti.

Piangiamo la perdita di un leader spirituale autentico, che ha saputo rivolgersi a milioni di persone di qualsiasi fede. Come democratiche e democratici, sentiamo la responsabilità di portare avanti la sua eredità e il suo impegno per il prossimo: sostenere gli ultimi, costruire ponti e non muri, impegnarci per la pace e la dignità di ogni essere umano.

Grazie, Papa Francesco.

Alberto Vettese

Segretario Reggente