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Berlino celebra la caduta del muro: il ricordo di un nostro iscritto

La caduta del muro di Berlino ha rappresentato un momento storico fondamentale, non solo per la Germania, ma per il mondo. Di seguito un messaggio di un nostro iscritto, Andreas Schlüter, che ci dice cosa ha significato per lui quel giorno.

“Der Jahrestag des Mauerfalls ist für mich immer ein besonderes Datum. Die Menschen in der DDR, in Mittel- und Osteuropa haben großen Mut bewiesen. Mit der Friedlichen Revolution haben sie gezeigt, dass politischer Wandel ohne Gewalt möglich ist. Die Sehnsucht nach Freiheit und Demokratie war stärker, als Geheimpolizeien und Mauern. Ohne die Wiedervereinigung wäre mein Leben anders verlaufen, viele Chancen wären mir verwehrt geblieben.

La ricorrenza della caduta del muro è per me sempre una data particolare. Le persone nella DDR e nell’Europa centro-orientale hanno dimostrato un grande coraggio. Con la rivoluzione pacifica hanno mostrato che un cambiamento politico senza violenza è possibile.  La brama di libertà e democazia era più forte dei servizi segreti e del muro. Senza la riunificazione la mia vita sarebbe andata diversamente, tante possibilità mi sarebbero state proibite.

 

 




Incontro con la Ministra Maria Elena Boschi alla Konrad-Adenauer Stiftung

Il 30.05.2016 la Konrad Adenauer Stiftung ha invitato la Ministra delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi al Forum-Europa per discutere delle riforme in Italia.

L’evento è stato sostenuto dall’ambasciata italiana. Erano presenti anche l’ambasciatore Pietro Benassi e la Presidentessa del Com.It.Es Simonetta Donà. Anche noi, come PD Berlino, abbiamo partecipato con una delegazione all’iniziativa.

Alla fine dell’incontro la Ministra si è presa un po’ di tempo per ascoltare le nostre domande e per discutere insieme di alcuni aspetti della riforma e del Referendum che dovremo affrontare ad ottobre.

Un’occasione davvero bella e importante di incontro e confronto.

Di seguito una galleria di scatti fatti da noi della serata.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




TTIP/CETA – Lettera al Segretario Matteo Renzi

Lettera del 30.04.2016

Caro Matteo,

il 9 novembre 2015 una delegazione di “Stop TTIP”, un’iniziativa composta da oltre 500 organizzazioni della società civile europea, consegnò a Martin Schulz una petizione contro la negoziazione di TTIP firmata da ben tre milioni e trecentomila cittadini europei, di cui circa la metà tedeschi. Sabato scorso abbiamo assistito – e alcuni di noi hanno partecipato – a una grande dimostrazione che ha radunato quasi 100.000 persone ad Hannover, il giorno prima di una importante visita di Obama.

Vivendo nella capitale tedesca, i membri del nostro Circolo berlinese assistono ogni giorno alle discussioni sempre più serrate e critiche. TTIP si vende sempre peggio: una recentissima indagine demoscopica condotta per il secondo canale televisivo ZDF ha rivelato che solo il 13% dei tedeschi intervistati pensano che da TTIP si ricaveranno più vantaggi che svantaggi. Quasi il 60% sostiene il contrario. Quanto vale nel caso di TTIP vale anche in quello di CETA.

In considerazione delle perplessità crescenti in Europa e altrove sul contenuto dei due trattati ti chiediamo di volere aprire un ambito di discussione del tema all’interno del PD. Le perplessità emerse nel discorso generale sul contenuto dei trattati riguarda una molteplicità molto vasta di aspetti che si può sintetizzare come segue:

1) Minaccia all’occupazione e, di conseguenza, per la crescita economica
Non solo negli USA (e nel Canada) vi è un fronte unito a difesa del “buy american”, soprattutto nel campo delle commesse pubbliche, ma sono crescenti i timori di effetti negativi sia sull’occupazione sia sulla legislazione nazionale a protezione del lavoro. I dati statistici degli effetti economici di trattati quali NAFTA vengono interpretati in modo molto contrastante.
L’agricoltura è un settore in cui i timori appaiono sovente giustificati da eventi del passato (abolizione di dazi in presenza di sostegni massicci alla produzione; vedi ad esempio il Messico nell’ambito NAFTA e dei paesi africani nell’ambito di trattati bilaterali).

2) Difesa degli investitori (“investor protection”) attraverso l’istituzione di tribunali arbitrali
L’istituzione d tribunali arbitrali sostanzialmente autonomi viene vista come una minaccia che scardina il sistema dello stato diritto nelle sue realizzazioni nazionali e internazionali. I tribunali arbitrali sono caratterizzati dal vizio di un trattamento difforme tra le multinazionali e le imprese nazionali a cui non viene permesso di adire (giustizie parallele). Si tratta di una giurisdizione opaca e molto costosa, che impedisce di fatto l’accesso a imprese che non dispongono di risorse finanziarie sufficienti.
Cause intentate nel passato non contribuiscono a rasserenare gli animi (esempi fra i molti: Vattenfall vs. Germania, Philipp Morris vs. Uruguay, Lone Pine vs. Canada, Mobil vs. Canada e l’atteso Transcanada vs. USA per un valore record di 15 milioni di dollari)
Quanto detto è anatema per giuristi, giudici e avvocati. Non è un caso che l’associazione principale degli avvocati tedesca si sia espressa di recente in modo ufficiale contro il sistema arbitrale sia in versione ISDS sia in quella ICS proposta dalla Commissione UE che viene vista solo come un cambio di etichette senza mutamento nella sostanza.

3) Applicazione di regole a detrimento di standard a difesa dell’ambiente e della salute
Vi è un timore diffuso che l’applicazione di regole che prevedono per le imprese, indipendentemente dalla loro origine, un trattamento “giusto ed equo” e “non discriminatorio” porti, in Europa come al di là dell’Atlantico, a un abbattimento delle difese pazientemente e faticosamente erette a difesa dell’ambiente e dei consumatori. Due termini emblematici per molti altri: prodotti OGM e denominazioni di origine.
Si teme, in particolare, la sostituzione nella ammissione al mercato di prodotti alimentari, chimici e farmaceutici del “principio di precauzione” applicato generalmente in Europa con l` “approccio basato sull’evidenza” prevalente negli USA.

Sono tutti aspetti “pesanti” che trovano terreno fertile in quasi tutti i campi dell’opinione pubblica. Prestando attenzione ad alcuni approcci “negativi” notevoli che sembrano lasciare isolati i neo-liberisti, che sono stati i quasi padroni del campo dai tempi di Reagan: dalla nuova destra che invoca politiche protezioniste, ai conservatori garantisti che cercano di scongiurare un’esautorazione delle istituzioni nazionali, alla sinistra sindacale che teme per l’occupazione da un ulteriore acuirsi della concorrenza, agli ambientalisti che paventano un’inondazione di prodotti nocivi per l’uomo e l’ambiente. Pensiamo che non sia un caso che nell’attuale campagna elettorale presidenziale negli USA non solo Trump, Cruz e Sanders, ognuno per ragioni differenti, si oppongano più o meno radicalmente a TTIP, ma anche la stessa Hillary Clinton, una volta favorevole, abbia preso distanze sempre più marcate.

Ma vi sono due temi che accomunano e fortemente indispongono una maggioranza schiacciante dei cittadini, soprattutto in paesi come la Germania:

a) la segretezza con cui sono state condotte le trattative, ove solo di recente i parlamentari sono stati ammessi alla lettura dei documenti (per un massimo di due ore giornaliere!) e con il divieto assoluto di parlarne con terzi che non abbiano essi stessi diritto di accesso all’informazione,
b) un processo di approvazione dei trattati TTIP e CETA che esclude ogni discussione nei parlamenti così come la loro virtuale esclusione dal processo. Solo il Parlamento europeo sarà probabilmente chiamato, e neanche in modo formalmente vincolante, a dare un assenso a quanto il Consiglio UE avrà già approvato e questo sulla base di testi già concordati dalla Commissione con la controparte e perciò non modificabili e senza l’obbligo di dare il proprio assenso sulla base del risultato di una discussione parlamentare.

Il danno per le istituzioni europee è evidente. Ancora una volta vengono forniti ai detrattori su un piatto d’argento validissimi argomenti di accusa riguardo a una loro palese mancanza di democraticità. Occorre reagire a questo stato di cose.

Per i motivi che qui sopra abbiamo brevemente elencato ci permettiamo di auspicare che:

a) sia avvii il più rapidamente possibile un processo di dibattito nel nostro Parlamento partendo da CETA dato che il testo di questo trattato è oramai di pubblico dominio.
b) Che tale discussione porti una raccomandazione di voto ai rappresentanti italiani in seno al Consiglio UE sia per quanto riguarda CETA che per TTIP.

Speriamo sinceramente che tu possa fare propria la nostra proposta e, sempre pronti con chi ne senta l’utilità a discutere della materia, ti inviamo i nostri cari saluti

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo

Piero Rumignani
Presidente PD Berlino e Brandeburgo




Quale futuro per la relazione tra il PD ed il Partito socialista italiano?

La velocità del Governo Renzi e della sua narrazione non ha precedenti in Italia, e forse per questo le elezioni del 2013 e la coalizione Italia Bene Comune sembrano cosi’ lontane nel tempo che quasi le abbiamo dimenticate.
Pero’ Bersani non dice qualcosa di infondato, in vero, quando ricorda a Renzi che l’attuale Governo si regge sui voti parlamentari usciti dalle elezioni del 2013. Più qualche altro appoggio sopravvenuto e necessario.
E’ infatti con l’allora segretario Bersani che il PSI di Riccardo Nencini aveva stretto un’alleanza elettorale, assieme a SEL di Nichi Vendola, per fronteggiare la destra e l’arrembante Grillo.
Sappiamo come finì, il PD di Bersani non vinse e non convinse, Grillo fece un’exploit mai visto prima nella Seconda Repubblica, ma neanche nella prima in vero, e Berlusconi poté dire di non aver poi perso cosi’ malamente.

Un pareggio che mise di nuovo tutto nelle mani del Presidente della Repubblica che, soprattutto spaventato dalla crescita improvvisa del movimento antisistema di Grillo, individuò in Letta il Premier di garanzia, sostenuto in modo bipartisan sulla scia delle Grande Coalizioni europee tese a fronteggiare il pericolo di partiti nati sulla rabbia e sull’emotività.

Il Partito Socialista Italiano non si tirò indietro e, con senso di responsabilità e facendo fede all’originario patto stretto con il PD, Italia Bene Comune, votò la fiducia al Governo Letta, seppur non partecipando al Governo.

Sappiamo poi che ci fu un avvicendamento alla Segreteria del PD con Renzi che, vincendo le primarie, sostituì il non perdente Bersani e, di li a poco, sostituì a Palazzo Chigi l’ancora fresco Premier Letta.

Il Partito Socialista Italiano individuò in Renzi la spinta riformista che costituisce il DNA del socialismo liberale italiano e votò senza dubbio alcuno la fiducia al Governo Renzi, di cui entrò a far parte con il suo Segretario Riccardo Nencini in qualità di Viceministro alle Infrastrutture, incarico ancora ricoperto.

Renzi ridusse le distanze tra PD e PSI quando decise di traghettare il PD nel PSE – Partito del Socialismo Europeo, filone ideologico politico socialista democratico incardinato nella storia d’Europa e nel Parlamento Europeo.

Volori come giustizia sociale, liberalismo, stato di diritto, diritti civili, crescita economica, stato sociale, meritocrazia costituiscono le fondamenta del socialismo europeo e li ritroviamo nella storia del socialismo italiano dapprima, da Turati a Rosselli a Matteotti da Nenni a Pertini e Craxi, e nel PD di Renzi oggi.
Un PD che ha trovato una sua identità italiana nella velocità e nel riformismo renziano ed una sua identità europea nell’adesione al PSE a Bruxelles.

Il supporto del PSI al Governo Renzi è fondato sulla condivisione dell’analisi della realtà italiana, bloccata da corporativismi, lentezze burocratiche e conflittualità endemica, e sulla proposizione di soluzioni pragmatiche ed ambiziose, all’altezza di un grande paese con una grande potenzialità.

A cosa serve il piccolo PSI accanto al grande e forte PD é la domanda che sorge spontanea.

La qualità del pensiero socialista italiano, riformista e liberale dai tempi di Nenni, è stata per anni il software della sinistra italiana divisa nei due assi della Guerra Fredda, ed ancora oggi può offrire idee e passione per affrontare e vincere, in Italia ed in Europa, la sfida riformista contro gli euroscettici, contro i conservatori, contro le forze antidemocratiche che rischiano di affossare la civiltà europea, lo stato di diritto europeo ed il progetto stesso di Europa.

La storia del socialismo italiano, parte importante della storia della sinistra italiana assieme al partito comunista italiano ed alla sinistra democratico cristiana, è una storia di oltre un secolo, ha promosso i progetti cooperativi di fine ‘800, le rivendicazioni elettorali di inizio ‘900, la lotta contro il fascismo, la nascita della Repubblica e della Democrazia del secondo dopoguerra, le rivendicazioni sindacali e lo Statuto dei Lavoratori, le riforme della sanità e della scuola pubblica, i diritti civili e le battaglie referendarie, le riforme pre-blairiane degli anni ’80, la condivisione dei valori di libertà della NATO nel corso della Guerra Fredda a sostegno dei popoli oppressi dell’Est europa, il progetto dell’Ulivo.

Una grande storia che ha rischiato di finire nel biennio del ’92 assieme alla tragedia giudiziario – istituzionale della fine della Prima Repubblica.

Il PSI non si è estinto e con fatica coraggio e passione ha ripreso il suo cammino di giustizia sociale e libertà, su gambe nuove, affianco al Partito Democratico per riportare l’Italia a standard di vita europei, per produrre posti di lavoro, per fermare l’emigrazione dei giovani laureati e non che scappano dall’Italia a cercare lavori all’estero, per regolamentare le relazioni industriali in modo giusto consentendo ai lavoratori di partecipare alle imprese presso cui lavorano con sistemi di cogestione (Mitbestimmung), per ridare dignità alle tante partite iva con l’acqua alla gola, per tornare a credere nella meritocrazia, nelle capacità degli italiani, nel sud del paese e nello Stato.

Leonardo Scimmi
Coordinatore PSI Europa




Ritirata la medaglia all’ex SS Kusterer

Care iscritte e cari iscritti,
care e cari simpatizzanti,

sono molto felice di scrivere questo comunicato. Il sindaco di Engelsbrand, Bastian Rosenau, ha ritirato la medaglia che era stata conferita al loro concittadino Wilhelm Kusterer .

Di seguito il comunicato del Sindaco:
http://www.engelsbrand.de/index.cfm?fuseaction=rathaus&rubrik=rathausnachrichten&id=622

Questo risultato è importante poiché è l’esito di un impegno comune tra comunità tedesca ed italiana. Ciascuno di noi si è impegnato, facendo sentire la propria voce, assieme alle nostre rappresentanti e ai nostri rappresentanti PD ed SPD, affinché la memoria delle centinaia di vittime innocenti dei massacri di Fivizzano e Marzabotto, fosse difesa.

Oggi è un buona giornata!

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




27 gennaio giornata della memoria

Con la frase “ogni straniero è nemico“, contenuta nella Prefazione al libro “Se questo è un Uomo”, Primo Levi iniziava una narrazione terribile che tutt’oggi ci scuote nel profondo.

Sono passati più di settanta anni da quando i cancelli di Auschwitz furono aperti e da quando la follia nazista aveva aperto le porte dell’inferno sulla terra. L’orrore che gli alleati si sono trovati davanti quando, pezzo dopo pezzo, hanno smontato il Terzo Reich e la malvagità di Adolf Hitler è indescrivibile.

Ci sono foto e video che ci raccontano dell’orrore, del terrore e dell’incredulità di milioni di innocenti, donne, vecchi, bambini e uomini, ridotti a cosa, de-umanizzati, privati di tutto ciò che poteva far credere loro di avere ancora una qualche possibilità di salvezza, o anche solo di comprensione.

Scriveva Primo Levi: “intorno, tutto ci è nemico. Sopra di noi, si rincorrono le nuvole maligne, per separarci dal sole; da ogni parte ci stringe lo squallore del ferro in travaglio. I suoi confini non li abbiamo mai visti, ma sentiamo, tutto intorno, la presenza cattiva del filo spinato che ci segrega dal mondo. E sulle impalcature, sui treni in manovra, nelle strade, negli scavi, negli uffici, uomini e uomini, schiavi e padroni, i padroni schiavi di essi stessi; la paura muove gli uni l’odio gli altri, ogni altra forza tace. Tutti ci sono nemici o rivali“.

Quando tutto finì si credette che non sarebbe mai potuto ripetersi niente di simile nel mondo e in nessun tempo. Troppa atrocità, troppa malvagità non poteva riproporsi ancora, una volta sconfitte e invece, invece…

L’Europa è un continente che ha sofferto: ci siamo incontrati per dire a gran voce “mai più!” ed è sulla base di questa premessa che io voglio pensare il progetto europeo. Un progetto di pace e fratellanza. Oggi ritorna, con forza, quella frase di Levi “ogni straniero è nemico” e lo si vede con la volontà di dividere, di separare i meritevoli dai non meritevoli, sulla base di cosa? Della loro provenienza geografica o culturale. Alcuni invocano il ritorno ai confini nazionali, alla creazione di barriere che sono prima di tutto simboliche e poi fisiche. Si rivedono in molti sguardi di oggi quei sentimenti di paura, orrore e disperazione che si possono vedere nei reportage storici, come quello dell’archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, ripreso anche da Amnesty International.

Dobbiamo dire con grande forza, coraggio che questo non può più accadere! Che dobbiamo lavorare ancora moltissimo, nel mondo, affinché ingiustizia, terrore e dolore siano debellati.

Per questa giornata della memoria, che ciascuno di noi conservi nel profondo del proprio cuore il ricordo vivido delle immagini di ciò che è stato e che non dovrà mai più essere.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




#svegliatitalia a Berlino!

Il 23 gennaio 2016 si terrà la manifestazione #svegliatitalia di Arcigay organizzata qua a Berlino da Alberto Nicolini a cui ho dato il mio appoggio.
Manifesterò convintamente assieme a chi vorrà partecipare, affinché anche in Italia vengano finalmente riconosciuti i diritti delle persone omosessuali.
Lo ho scritto a più riprese, da L’Unità a Formiche.net. L’Italia è fuori tempo massimo sul tema dei diritti civili. Non possiamo più permetterci di perdere tempo. Dopo che anche la Grecia ha approvato una legge sulle unioni civili siamo davvero rimasti l’ultimo Paese nell’Europa occidentale a non avere alcuna forma di tutela per le persone omosessuali.
La società progredisce, i tempi cambiano e noi restiamo alla finestra a guardare. Anzi, una parte della classe dirigente, ancora, è distante anni luce dal sentire comune. Con argomentazioni decisamente poco convincenti se non addirittura volutamente fuorvianti, si oppongono all’approvazione del DDL Cirinnà-Logiudice.
Per questo manifesterò convintamente affinché questo DDL venga approvato così come è: con la Stepchild Adoption che è un elemento indispensabile per arrivare a un livello di decenza minima. Non possiamo perdere questa occasione e proprio noi del PD abbiamo oggi una responsabilità enorme nei confronti di milioni di cittadine e cittadini: non possiamo e non dobbiamo deluderli.
Vi aspetto il 23 gennaio 2016 alla manifestazione #svegliatitalia davanti all’ambasciata italiana a Berlino. Maggiori informazioni nella pag. facebook dell’evento: https://www.facebook.com/events/522913107868110/
Un caro saluto
Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo e Delegato all’Assemblea Nazionale del PD



Bene l’emendamento Boccadutri sui pagamenti con carta

Ho letto su L’Unità dell’emendamento presentato dal deputato Sergio Boccadutri che elimina il tetto di 30 euro per i pagamenti con carta di credito e/o di debito.

Accolgo positivamente questa notizia poiché la lotta all’evasione ne potrà certamente giovare. Avevo valutato con molto scetticismo l’innalzamento del tetto per i pagamenti con il contante a 3000 euro poiché consapevole del fatto che nel nostro Paese la “infedeltà fiscale” è purtroppo una piaga.

Non è possibile quantificare con precisione il volume dei pagamenti in nero. Esistono infatti solo stime che però ci aiutano a inquadrare un fenomeno che, assieme alla corruzione, deprime lo sviluppo economico, sociale e politico del nostro Paese.

Incentivare i pagamenti con carta di credito anche per bassi importi è un passo in avanti importante che spero possa produrre, nel medio-lungo periodo un cambiamento delle abitudini delle nostre concittadine e dei nostri concittadini.

Come spesso viene ricordato, in Germania, come in Olanda, non esiste un tetto all’uso del contante, e questo è vero. Tuttavia, esiste la possibilità di utilizzare carte di credito o di debito, per effettuare qualsiasi pagamento. Volendo è possibile pagare anche un cappuccino con cornetto con la carta. O anche solo un caffé. E la cosa importante è che i consumatori lo fanno.

Nei paesi del Nord-Europa, come Svezia e Norvegia, l’uso del contante è pressoché assente. Si tratta di abitudini diverse, certamente, tuttavia credo che la lotta all’evasione passi proprio dal cambiamento delle abitudini dei consumatori/cittadini.

Per incentivare l’uso delle carte sarà utile prevedere incentivi economici sotto forma di sgravi fiscali per i negozianti che si impegneranno ad usare questo nuovo metodo di pagamento. Sarà anche importante prevedere tassazioni vicine allo 0 sulle transazioni tramite Pos per importi bassi, indicativamente sotto alle 15 euro, affinché non diventi per il commerciante un peso o uno svantaggio. Ragione per cui, a volte, i consumatori non richiedono di poter pagare con la carta, convinti di arrecare un danno al negoziante.

Federico Quadrelli
Segretario Circolo PD Berlino e Brandeburgo




A cena con Sylvia-Yvonne Kaufmann

Il 27 novembre abbiamo partecipato a una serata dedicata all’Europa e organizzata da Sylvia-Yvonne Kaufmann, la nostra eurodeputata (SPD).

Abbiamo accettato volentieri l’invito e abbiamo discusso insieme a compagne e compagni dell’SPD, del PS e del Labour Party, del futuro dell’Europa: dalla questione dei rifugiati al TTIP, dal ruolo dell’Europa nei conflitti in medio-oriente al percorso di integrazione politico-economica dell’Unione.

Una serata interessante, ricca di spunti e piena di voglia di fare.

Federico Quadrelli
Segretario PD Berlino e Brandeburgo




Zum Tag der Deutschen Einheit

Heute ist für unsere deutschen Freunde ein besonderer Tag. Nach dem Mauerfall am 9. November 1989 wurden 1990 Ost-Deutschland und West-Deutschland vereint.

Als Italiener und Italienerinnen in Berlin möchten wir zusammen mit unseren Freunden diesen Tag zelebrieren, den Tag der Einheit.

Alles was wir heute haben, ist das Ergebnis der Opfer unserer Vorfahren. Demokratie ist keine ewige Gabe, wir müssen jeden Tag unser Engagement erneuern und mit Kraft kämpfen gegen den Hass, die Ignoranz und den Willen zur Vernichtung.

Wir wünschen uns allen eine friedliche und reflektierte Zukunft.

Zusammen können wir das Europa der Menschen und der Solidarität bauen.

Federico Quadrelli

Solidarische Grüße

Vorsitzender des PD Berlin