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Solidarietà a Cécile Kyenge

A nome del Circolo di Berlino voglio esprimere la mia totale solidarietà all’On. Cécile Kyenge Kashetu per quanto accaduto oggi al Senato.

Pubblico volentieri la sua lettera di oggi a L’Unità dove spiega le ragioni della sua amarezza. E dico: della nostra amarezza!

Il Partito Democratico doveva fare una scelta diversa. Bisognava dare un segnale chiaro a chi pensa di poter usare le istituzioni a suo piacimento. A chi crede di poter insultare senza freni in virtù del suo ruolo. A chi si vanta di oscene affermazioni razziste. Non lo dovevamo permettere.

A Cécile va la nostra solidarietà piena. A lei dico: andiamo avanti insieme, noi siamo con te. Noi crediamo nel tuo impegno e vogliamo poterti sostenere nel modo migliore, che per noi significa non tacere mai davanti ad ingiustizie, razzismo e odio.

Ti aspettiamo anche a Berlino, ti daremo l’abbraccio più caldo di cui siamo capaci. E per ora, avanti con il tuo importantissimo lavoro al Parlamento Europeo.

Federico Quadrelli
Segretario Circolo PD Berlino e Brandeburgo




Il «modello tedesco» in 10 punti e una controproposta

Unioni civili
Il «modello tedesco» in 10 punti e una controproposta

Con questo post, il blog del circolo PD di Berlino e del Brandeburgo inaugura una serie di interventi di «fact checking» volti a chiarire alcuni aspetti del sistema Germania citati molto spesso nel dibattito italiano… previo arrotondamento per eccesso. Cominciamo dalle eingetragene Lebenspartnerschaften, le unioni civili indicate da più parti come un modello da seguire. Lo sono davvero? Lasciamo che siano i fatti a parlare.

modellotedesco

1. Il 21 luglio 2015 la Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia perché tre coppie omosessuali si sono viste rifiutare le pubblicazioni di matrimonio dai rispettivi Comuni di residenza. La condanna era in realtà indirizzata al vuoto normativo italiano in materia di unioni tra persone dello stesso sesso. Non a caso, nell’ultima edizione della mappa pubblicata ogni anno dall’ILGA (International Lesbian, Gay, Bisex, Trans and Intersex Association), l’Italia strappa un magro 22%, più in linea con l’Est europeo che col cuore storico e culturale dell’eurozona.

2. La medesima infografica assegna alla Germania una percentuale superiore ma non eccellente: il 56%. Persino Paesi dell’Europa meridionale e orientale come Spagna (69%), Malta (77%) e Croazia (71%) fanno meglio del colosso tedesco. Come mai?

3. Il motivo è semplice: in Germania due persone dello stesso sesso si possono unire civilmente, ma non sposarsi. All’indomani del referendum irlandese del 22 maggio 2015, su 28 Paesi UE sono 19 quelli che disciplinano le unioni gay, e ben 14 a prevedere il matrimonio egualitario. Se l’Italia, con zero leggi, è fanalino di coda (insieme a Polonia, Slovacchia, Bulgaria, Romania, Lituania, Lettonia, Grecia e Cipro), la Germania rientra in quella graffa di cinque Paesi ancorati all’istituto dell’unione civile.

4. Il Lebenspartnerschaftsgesetz (LPartG), cioè a dire la legge che regola le unioni civili tedesche, è entrata in vigore nell’agosto del 2001, durante il primo governo rosso-verde capeggiato da Gerhard Schröder. All’epoca si trattò di un provvedimento all’avanguardia, per quanto già superato dalla legge olandese sui matrimoni promulgata nell’aprile dello stesso anno.

5. In Germania possono unirsi con rito civile due persone maggiorenni dello stesso sesso, non strettamente imparentate, single – o divorziate. La cerimonia avviene presso uno Standesamt (l’ufficio comunale dove ci si sposa) o, in Baviera, anche nell’ufficio di un notaio, alla presenza di due testimoni.

6. Rispetto a una coppia sposata, due Lebenspartner (‘compagni di vita’) hanno gli stessi doveri e gran parte degli stessi diritti. Se parliamo di codice civile, di trattamento fiscale, di reversibilità pensionistica, di eredità, welfare, naturalizzazione del partner non tedesco, di graduatorie, permessi lavorativi o di reciproca assistenza in ambito sanitario, la parità è completa. Vi sono tuttavia alcune mancanze, per l’esattezza 150 (sparse su 54 diversi regolamenti), la più vistosa delle quali riguarda le adozioni. Una coppia unitasi civilmente in Germania non può adottare se non ricorrendo alla cosiddetta stepchild adoption: un partner può adottare i figli dell’altro, in ottemperanza alla possibilità di adozione da parte di una singola persona.

7. Il ddl Cirinnà, sul quale il governo italiano sta puntando e che è nel pieno di un lungo iter parlamentare, si rifà indubbiamente al Lebenspartnerschaftsgesetz, arrivando a prevedere anche la stepchild adoption. Il testo presentato nel 2013 mantiene quindi la promessa di seguire le orme delle unioni civili «alla tedesca».

8. Il percorso parlamentare, che inizierà al Senato, si annuncia irto di insidie. Al migliaio di emendamenti proposti dall’NCD se ne affianca un numero più modesto di matrice dem (ala cattolica), che si lascia riassumere nella seguente definizione inserita nel testo quest’estate, «l’unione civile tra persone dello stesso sesso quale istituto giuridico originario», successivamente riformulata cercando un aggancio nell’articolo 2 della Costituzione (ove si parla di «formazioni sociali») e aggiungendo un aggettivo quantomeno ghettizzante: «specifiche». In sintesi, è chiarissima la volontà di tracciare una linea netta di separazione tra il classico matrimonio e le unioni civili. Anche in Germania è così: due persone eterosessuali, per esempio, non possono unirsi civilmente facendo leva sul LPartG. Invece di adattare un istituto preesistente modificando due parole (come si è fatto in Spagna), si è scelta la strada più tortuosa e «separatista» della legge ad hoc.

9. Ecco quindi spiegata la lieve insufficienza (il 56% della mappa ILGA) che penalizza la Germania nel 2015 per quanto riguarda i diritti LGBT. Il «modello tedesco», ormai entrato nel linguaggio giornalistico e politico del Bel Paese, non è più tale in Germania. Si tratta, semmai, di un istituto che ha fatto il suo tempo e merita di essere superato approdando al matrimonio egualitario.

10. Ne sia da esempio il recente dibattito al Bundestag ispirato alla campagna Ehe für alle (‘matrimonio per tutti’) lanciata dalla piattaforma Campact e sostenuta dal LSVD (Lesben- und Schwulenverband in Deutschland), che in pochi mesi ha raccolto quasi 100.000 firme e conta sul sostegno, finora virtuale in tempi di grande coalizione, di una maggioranza SPD-Verdi-Linke. A livello di consenso popolare la eingetragene Lebenspartnerschaft è ormai una soluzione antiquata, scelta da appena 35.000 coppie in dodici anni (dati del 2013) rispetto ai 30.000 matrimoni omosessuali contratti in Spagna alla stessa data a partire dal 2005 – e la Germania ha 82 milioni di abitanti rispetto ai 48 spagnoli. Prenderla a modello, col rischio concreto di ulteriori compromessi al ribasso, equivale a volersi accontentare di un risultato scadente pur di dire «abbiamo fatto anche questo». Il topolino che partorisce il paramecio.

Nel 2015, anno in cui la popolazione di un Paese cattolico come l’Irlanda ha detto sì al matrimonio egualitario, il modello tedesco può rappresentare una soglia minima di accettabilità, non un orizzonte utopico. Partendo dal ddl Cirinnà, che al 16 settembre 2015 risulta gonfiato da 10 a 1578 pagine per via del fiume di emendamenti e di sedute in commissione, si andrà incontro al solito polverone sui «matrimoni gay» finendo, se tutto va bene, col promulgare una legge analoga agli ormai preistorici PACS e ai vari Dico, Pcus, Di.Do.Re. fortunatamente rimasti lettera morta. E dire che in Senato sta prendendo la polvere un altro ddl del 2013, Norme contro la discriminazione matrimoniale (prima firma Lo Giudice), che affronta il tema con un cambio di prospettiva: non mutua un istituto estero annacquandolo all’italiana, ma si limita a correggere tre articoletti del codice civile per consentire a qualunque coppia che si ami e che voglia organizzare la propria vita in comune di accedere all’istituto matrimoniale. Il tutto in meno di una pagina. Semplice, no?

 




Riunione di Consiglio del Circolo PD Berlino e Brandeburgo

Care iscritte e cari iscritti,

care e cari simpatizzanti,

con la presente comunichiamo che il 14.09.2015 alle ore 19.00 si terrà la riunione del Consiglio del PD Berlino e Brandeburgo, come di consueto, presso la sede dell’SPD in Müllerstr.163 S+U Wedding, nella Dorothea-Hirschfled-Raum (DHR).

I temi all’ordine del giorno sono i seguenti:

  • Stato del tesseramento 2015 a cura della Presidenza
  • Benvenuto ai nuovi iscritti e/o simpatizzanti a cura di Presidenza e Segreteria
  • Presentazione della discussione sul tema delle politiche dell’immigrazione a cura della Segreteria (per la discussione si prenda visione del seguente documento >>> clicca qua <<<)
  • Presentazione delle attività per il secondo semestre a cura della Segreteria
  • Relazione Semestrale del Garante
  • Stato della cassa a cura della Tesoreria
  • Varie ed Eventuali

Federico Quadrelli

Segretario Circolo PD Berlino e Brandeburgo

Piero Rumignani

Presidente Circolo PD Berlino e Brandeburgo




Contro l’odio e la xenofobia

In questi giorni abbiamo letto di nuove ondate di violenza in Europa, dall’Ungheria alla Germania, contro i rifugiati e gli stranieri più in generale. Non c’è molto da dire se non che dobbiamo rimanere uniti e combattere con grande determinazione e forza ogni forma di razzismo e di odio.

Proprio in queste ore la sede nazionale dell’SPD, la Willy-Brandt Haus è stata evacuata per un allarme bomba. La Segretaria Yasmin Fahimi ha dichiarato che da quando il Vice Cancelliere e capo dell’SPD, Sigmar Gabriel, ha fatto visita a un campo per rifugiati sono pervenute tante email con offese e minacce.

Ieri sulla Berliner Zeitung era riportato un fatto che definire vomitevole è poco. Due uomini vicini agli ambienti neo-nazisti hanno aggredito una madre con figli. Hanno urinato sui bambini compiendo un atto barbaro di inaudito disprezzo. Qualche settimana prima su un tram un uomo aveva aggredito una donna incinta e la sua amica. Ancora una volta il motivo era il loro essere straniere.

Ma non c’è solo questo. Dei campi per rifugiati sono stati dati alle fiamme in Brandeburgo. Insulti, violenze che crescono e si riproducono sulla scia di vecchie immagini. Tutto questo non può farci solo rabbrividire, ma anche reagire con forza. Non c’è spazio alcuno per l’odio e la follia xenofoba. 

Credo fermamente che sia compito di tutte le forze democratiche unirsi e dimostrare che la dignità della persona è al di sopra di ogni schieramento politico e di ogni calcolo elettorale. La reazione può consistere solo in un impegno ancora maggiore per l’affermazione dei valori democratici su cui quest’Europa è fondata: solidarietà, accoglienza, rispetto della dignità umana e riconoscimento del valore dell’alterità.

A chi solletica gli istinti più bassi, a chi minaccia ed esercita violenza, rispondiamo che non abbiamo paura. Non smetteremo di essere umani. Non rinunceremo alla nostra dignità e integrità. Risponderemo all’odio e al male, per usare le parole famose di Jens Stoltenberg, con più democrazia, più libertà e più accoglienza.

Federico Quadrelli

Segretario Circolo PD Berlino e Brandeburgo




Visita a Sachsenhausen. Per non dimenticare.

Oggi abbiamo realizzato una visita al campo di concentramento di Sachsenhausen poco fuori Berlino. Non si può descrivere la sensazione che si prova a camminare per i viali di quel luogo pensato e creato per infliggere dolore e morte.

Abbiamo tutti una grande responsabilità, come cittadine e cittadini, come politiche e politici, ma soprattutto come donne e uomini: mai dimenticare! Gli orrori avvenuti 70 anni fa devono essere tenuti bene a mente, affinché ciò che ora appartiene al passato non torni ad essere un orribile presente.

Alcune considerazioni aggiuntive sono state pubblicate sullo spazio blog di Formiche.net.

Un caro saluto

Federico Quadrelli

Segretario Circolo PD Berlino e Brandeburgo




Nota informativa sulle attività del Circolo

Care iscritte e cari iscritti,

care e cari simpatizzanti,

in occasione dell’Assemblea del 21.07.2015 non è stato possibile procedere con l’approvazione delle modifiche allo Statuto del Circolo né all’approvazione dei Regolamenti in sospeso a causa della mancanza del numero legale.

L’incontro è caduto in un periodo infelice. Le vacanze estive per molti sono già iniziate. Nell’incontro si è però deciso il nuovo calendario degli incontri. Da settembre a dicembre il Circolo si incontrerà ogni secondo lunedì del mese presso la sede dell’SPD di Berlino, in Muellerstr.163 S+U Wedding.

14 settembre 2015, h.19.00

12 ottobre 2015 h.19.00

9 novembre 2015 h.19.00

14 dicembre 2015 h.19.00

Inoltre, è stato deciso di organizzare a cadenza bimestrale un incontro informale in cui tratteremo di temi ad hoc che cambieranno di volta in volta. Ad occuparsi della gestione dei nostri Stammtisch saranno Niccolò Pesenti e Anna Laura Ciaccio.

Gli incontri si terranno il 28 settembre 2015 e il 23 novembre 2015. Ora e luogo saranno comunicati dai referenti.

Un caro saluto

Federico Quadrelli

Segretario Circolo PD Berlino e Brandeburgo

 




Assemblea degli iscritti 21 luglio 2015

Care iscritte e cari iscritti,

care e cari simpatizzanti,

in data 21 giugno 2015 alle ore 19.00 è convocata l’Assemblea del Circolo PD Berlino e Brandeburgo con il fine principale di approvare i Regolamenti ancora in attesa di introduzione incluso il processo decisionale d’urgenza e l’elezione delle cariche mancanti. L’Assemblea si terrà come il solito nella sede SPD di Berlino, in Müllerstr. 163, Dorothea-Hirschfeld-Raum (DHR).

I temi all’ordine del giorno sono i seguenti:

  1. situazione tesseramento a cura della Presidenza
  2. calendario attività del prossimo semestre a cura della Segreteria
  3. Approvazione da parte dell’Assemblea dei Regolamenti seguenti:
    – Processi decisionali straordinario e d’urgenza del Circolo PD di Berlino e Brandeburgo
    – Regolamento per la presentazione delle candidature alla Segreteria del Circolo PD di Berlino e Brandeburgo
  4. Proposta per la circolazione delle informazioni nell’ambito del Circolo
  5. Elezione alle cariche di Vice-presidente e di Vice-segretario del Circolo
  6. Rapporto sullo stato della cassa a cura della Tesoreria
  7. varie ed eventuali

Per quanto riguarda i punti 3 e 4 verranno distribuiti a breve i documenti soggetti a discussione ed approvazione in modo da permettere a ognuno di considerarne il contenuto per tempo prima della riunione assembleare.

Vi aspettiamo!

Un caro saluto

Piero Rumignani

Presidente Circolo PD Berlino e Brandeburgo

Federico Quadrelli

Segretario Circolo PD Berlino e Brandeburgo

 




Resoconto del primo semestre di attività della Segreteria

 

Care iscritte e cari iscritti,

care e cari simpatizzanti,

In occasione della riunione di Consiglio tenutasi il 16 giugno 2015 è stata letta la relazione di chiusura del primo semestre dell’attività della Segreteria.

In questo modo c’è una rendicontazione periodica che la Segreteria sottopone al proprio Circolo e che mette a disposizione di tutte e di tutti gli interessati nella logica di condivisione di esperienze e saperi.

>>> RELAZIONE DI CHIUSURA DEL PRIMO SEMESTRE <<<

Un caro saluto

Federico Quadrelli

Segretario Circolo PD Berlino e Brandeburgo




Intervento del Segretario Federico Quadrelli all’evento AG Carlo Levi di Berlino

Liebe Genossinen und Genossen,

Sehr geehrte Damen und Herren,

Vielen Dank für diese Einladung. Und ein besonderes Dankeschön an Gianfranco Ceccanei und die AG Carlo Levi für ihr Engagement, ihre Leidenschaft und Arbeit zum Thema Erinnerung.

Wie manche von euch wissen, komme ich aus der Toskana. Ich komme von den Bergen, in der Nähe von Sant´Anna di Stazzema. Es ist für mich sehr wichtig, auch hier in Berlin, darüber zu sprechen.

In diesen Wochen hat die Hamburger Staatsanwaltschaft aufgrund eines Gesundheitsproblems die Anklage gegen den ehemaligen SS-Mann Gerhard Sommer ausgesetzt. Ich möchte etwas darüber sagen: Ein Nazi, egal ob er 90 oder 50 oder 20 ist, bleibt, was er ist. Wir müssen agieren, sofort!

Dies ist nicht eine Rache an einem alten Mann, es ist Gerechtigkeit für eine Gemeinschaft, für die Geschichte, für die Wahrheit.

Er war 1945 zusammen mit anderen Nazis und Faschisten dort und er hat 560 Leute schonungslos getötet: Frauen, Alte und Kinder. Erschossen und im Feuer verbrannt.

Ich möchte sagen, dass wir alle Sommer verurteilen müssen. Wenn nicht durch ein Gericht, dann durch unsere Gemeinschaft. Das ist unsere Verantwortung, eine gemeinsame Verantwortung: Nie vergessen! Wir haben ein Bedürfnis nach Justiz und Gerechtigkeit.




Il Partito Democratico deve ripensare se stesso

Care iscritte e cari iscritti,

care e cari simpatizzanti,

l’esito delle elezioni regionali ci ha consegnato un’Italia più “rossa”. Su sette regioni al voto ne abbiamo conquistate 5. Abbiamo faticato in Umbria e Campania, abbiamo però perso la Liguria e siamo stati ampiamente sconfitti in Veneto. Il primo momento di una riflessione obiettiva e reale è quello del parlare un linguaggio di verità. Ci è stato più volte chiesto anche dalla Dirigenza Nazionale. Ed eccola qua, la verità: abbiamo vinto-quasi-quasi e al ballottaggio nei vari comuni, tra cui Arezzo e Venezia, abbiamo perso-molto-molto.

In Versilia, per esempio, dove siamo stati impegnati in una campagna elettorale molto forte il candidato del Centro Destra, sostenuto da Silvio Berlusconi in persona, Massimo Mallegni, ha strappato Pietrasanta al Centrosinistra. A Viareggio una candidatura che forse non era stata condivisa fino in fondo, ha fatto vincere un outsider, ex-PD, appoggiato da liste civiche.

Abbiamo perso Venezia dopo 22 anni di amministrazioni di Centro sinistra e così è accaduto anche a Chieti e ad Arezzo. In questo caso è chiaro. sconfitta.

In questo ultimo anno abbiamo sofferto una Politica troppo orientata ad annunci e slogan. Ci siamo abituati alle retoriche facili, senza guardare bene cosa accadeva nei territori. Abbiamo anche sofferto guerre intestine che hanno lacerato il nostro partito e causato, come al solito, una piccola scissione a sinistra. Qualcuno ha fatto una valutazione sbagliata del peso di questa “sinistra” e alle Regionali e alle Comunali ne abbiamo pagato le conseguenze. Sono oltre 2 milioni i voti persi in questa tornata elettorale per il PD. In alcune regioni non abbiamo raggiunto nemmeno il ballottaggio e in altre ci siamo affermati solo grazie al sostegno di una marea di liste del Presidente e/o liste civiche. Che personalmente non reputo essere direttamente connesse al PD, ma essere un insieme di persone che si possono anche riconoscere nelle idee di un centro-sinistra, ma che non si sono, evidentemente sentiti abbastanza parte del progetto PD per farne parte in una lista unica.

Su questo si è espresso Vassallo e io ho replicato in un qualche modo dalle pagine di Formiche.

Il Partito Democratico non ha possibilità di vincere, e vincere davvero bene, se non è unito. Non c’è modo di essere uniti se non c’è comunanza di valori e di obiettivi ossia se manca il senso d’appartenenza. In altre parole l’identità. E dire che c’è bisogno di identità non significa negare il cambiamento, ma indirizzarlo nella direzione che ci compete e ci si addice. C’è il pericolo di veder disperso un immenso patrimonio umano e politico a causa di contrapposizioni personali e di corrente.

Il Centro Destra non è scomparso, si è semmai ricompattato dietro alla figura di un leader forte come è Matteo Salvini e ha spostato i temi della questione politica su un terreno che io considero pericoloso.

La Dirigenza deve assumersi la responsabilità politica di questa situazione e deve anche prendere in mano il Partito. Riscoprire quel legame con i Circoli, con la militanza, che in questi ultimi anni è stato via via compromesso e sminuito. Dal 2013 ad oggi abbiamo perso oltre 170.000 iscritte/i e altrettanti potrebbero essere persi, specie ora che si sta costituendo un gruppo a sinistra che raccoglie molti delusi del PD e delle sue politiche attuali.

C’è un mondo di differenza tra cosa accade nel Palazzo, tra il gioco dei numeri e delle alleanze e quello che accade nel Paese reale. La gente si è stancata e ha disertato in modo grave le urne. Hanno rifiutato di esercitare un diritto e non hanno assolto a un obbligo civile. In questo scenario, non conta più chi vince e chi perde, con quali % o artifici statistici, perché è la democrazia che si è indebolita e se la democrazia si indebolisce, perché non siamo in grado di difenderla, rinnovarla, riattivarla, incorriamo in pericoli già conosciuti. La democrazia non è stata data una volta per sempre ed oggi, con le instabilità globali e i pericoli che ci minacciano, una società la cui cittadinanza è disaffezionata se non disgustata dalla Politica è il vero problema.

Dobbiamo ricostruire le relazioni dal basso. Riscoprire il senso di comunità politica e impegnarci davvero affinché il PD come progetto sia pienamente realizzato. Siamo ancora in attesa.

Federico Quadrelli

Segretario Circolo PD Berlino e Brandeburgo